lunedì 4 maggio 2015

Cenni sulle componenti del rischio di credito

Il rischio che il debitore non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi di pagamento di interessi e di rimborso del capitale è detto rischio di credito. Esso è una componente di tutte le attività di prestito e, come tale, influenza le scelte d’investimento delle banche, degli intermediari finanziari e degli investitori in titoli obbligazionari.

La probabilità di default è la probabilità che la controparte non riesca ad ottemperare agli obblighi assunti con l’ente emittente il credito. Si possono utilizzare due approcci per stimare tale valore di probabilità:
1.    Approccio basato sui dati di mercato (ad es. il valore di EDF, o Expected default frequencies, nel modello Merton-KMV per le controparti di tipo Corporate quotate);
2.    Approccio basato sui rating creditizi (ad es. rating assegnati da agenzie specializzate o dalla banca a controparti Corporate o Privati mediante modelli interni di attribuzione del rating ed assegnando ad ogni classe di rating una corrispondente probabilità di default).

La Loss Given Default rappresenta la perdita che la banca subisce a fronte dell’esposizione quando la controparte diventa insolvente, essa non è mai nota ex ante, ma si manifesta solo quando l’operazione è conclusa.
Si ha che:
LGD = 1 - RR
Dove RR indica il Recovery Rate (tasso di recupero). La LGD e il RR vengono calcolati sull’esposizione.
Il tasso di recupero è influenzato dalle caratteristiche dell’esposizione (le garanzie reali, il grado di priorità dell’esposizione, eventuali garanzie personali), dalle caratteristiche della controparte (il settore ed il Paese in cui la società opera, alcuni indici finanziari, tra cui la leva), dalle caratteristiche della banca (l’efficienza dell’ufficio che si occupa del processo di recupero, la frequenza degli accordi stragiudiziali con i debitori, la tendenza a cedere a terzi pacchetti di crediti in contenzioso) e da fattori esterni (lo stato del ciclo economico, il livello dei tassi d’interesse).
Si ha che:
RR= [(ER-AC)/EAD]/(1-ITR)^t

·         (Expected recovery), percentuale dell’esposizione si pensa possa essere recuperata;
·         (Administrative Costs), costi amministrativi del recupero calcolati sull’esposizione al momento del default;
·         (Internal transfer rate), tasso di trasferimento al quale i fondi della banca vengono rivenduti alla tesoreria;
·         (Time), tempo stimato in anni per il recupero del credito.

La Exposure At Default indica l’esposizione attesa al momento del default ed è una variabile la cui aleatorietà cambia al variare della forma tecnica del finanziamento. Si distinguono due tipologie di esposizioni: quelle a valore certo, per le quali è noto alla banca l’ammontare esatto del finanziamento concesso, e quelle a valore incerto, il cui importo non è quantificabile immediatamente, ma solo al manifestarsi dell’insolvenza, come ad esempio l’apertura di un credito in conto corrente.
Per stimare la EAD attesa si può applicare analiticamente la seguente formula:

EAD = DP + (UP x UGD)
dove:
·         (Drawn portion), indica la quota di fido utilizzata;
·         (Undrawn portion), è la quota non utilizzata;
·         (Usage given default), è la percentuale di quota inutilizzata che si ritiene venga utilizzata dal debitore in corrispondenza dell’insolvenza.
Per perdita attesa (Expected Loss) si intende il valore medio della distribuzione delle perdite che un’istituzione creditizia si attende di subire su un portafoglio prestiti, sostanzialmente essa rappresenta la perdita, dunque il costo, che l’istituzione si attende di dover sostenere a fronte dell’esposizione creditizia.
Si ha che:
EL = PD x EAD x LGD


La perdita attesa viene calcolata sull’esposizione ed è un valore noto.
La perdita inattesa (UL, Unexpected Loss) misura il grado di variabilità del tasso di perdita attorno al proprio valore atteso e costituisce la vera componente di rischio.

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